Il rejuvelac è un probiotico naturale, inventato e diffuso a fine anni 50 dalla dottoressa Ann Wigmore, nutrizionista lituano-americana promotrice di una alimentazione naturista, attenta alle risorse e ai pregi della fermentazione, metodo ancora davvero poco praticato nelle nostre cucine.
Si tratta di una bevanda enzimatica prodotta per fermentazione di grano o di altri cereali integrali: avena, miglio, orzo, quinoa, riso, segale. Pare ispirata per analogia al bors, tipico della tradizione romena e moldava nella preparazione di zuppe. È leggermente frizzante, con lieve sapore rinfrescante di limone. Si beve come un drink, è un portento per lo stomaco e l’intestino, fortifica le difese immunitarie, ha molte vitamine dei gruppi B, C, E, oltre ad amminoacidi e zuccheri semplici; è un efficace anti-infiammatorio, gli enzimi che contiene sostengono la flora batterica “buona” a presidio dalle tossine.
Ingredienti per il rejuvelac di cereali
- 1/2 tazza di chicchi di grano (o altro cereale integrale)
- 2 tazze di acqua.
Procedimento per il rejuvelac di grano
Mettere i chicchi di grano in un contenitore con l’acqua, lasciarli in ammollo per 12 ore a temperatura ambiente, coperti da un panno.
Passate le 12 ore, sciacquare e scolare il grano, e ricoprirlo.
Fare germogliare i chicchi per 3 giorni: se non si ha un vaso apposito, va altrettanto bene un qualsiasi contenitore. Sciacquare e scolare una volta al giorno.
Dopo i 3 giorni, riempire per tre quarti il contenitore con acqua fresca. Lasciare il tutto a riposare per 24/36 ore.
Ora il rejuvelac è pronto alla beva: all’assaggio avrà il gusto leggermente acidulo di una limonata.
Si conserva in frigorifero fino a 4 giorni.
Crediti: Campo di grano Immagine in evidenza: Rejuvelac; Orzo