Guida agli additivi alimentari per consumatori consapevoli

Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente agli alimenti per migliorarne conservazione, aspetto, sapore, struttura o stabilità. Sono identificati da un codice preceduto dalla lettera “E”, riconosciuto a livello europeo (es. E330, E250).

Sono legali?

Sì. Ogni additivo è valutato da autorità scientifiche come EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e può essere utilizzato solo entro determinati limiti e in specifici alimenti. Tuttavia, legale non significa sempre innocuo in ogni contesto o quantità.

1. Cosa sono gli additivi? (Categorie principali)

  • Conservanti (E200–E299): rallentano il deterioramento (es. E250 nitrito di sodio)

  • Antiossidanti (E300–E399): prevengono l’irrancidimento (es. E300 vitamina C)

  • Coloranti (E100–E199): modificano o esaltano il colore (es. E160b annatto)

  • Emulsionanti e stabilizzanti (E400–E499): danno consistenza o impediscono la separazione dei componenti (es. E471 mono e digliceridi)

  • Esaltatori di sapidità (E600–E699): rafforzano il gusto (es. E621 glutammato monosodico)

  • Edulcoranti (E950–E969): dolcificano senza zucchero (es. E951 aspartame)


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2. Non sono tutti uguali: come distinguerli

Additivi naturali o innocui (in genere sicuri)

  • E300 (acido ascorbico, vitamina C)

  • E330 (acido citrico da agrumi o fermentazione)

  • E406 (agar agar, da alghe)

Additivi da valutare con cautela

  • E250 (nitrito di sodio): utile ma potenzialmente cancerogeno in alcuni contesti

  • E621 (glutammato): innocuo per molti, ma può causare reazioni in soggetti sensibili

  • E951 (aspartame): dolcificante controverso, sconsigliato in caso di fenilchetonuria

Additivi sospetti o problematici se abusati

  • E123 (amaranto): vietato in alcuni Paesi

  • E110 (giallo arancio): collegato a iperattività nei bambini

  • E1520 (glicole propilenico): usato anche in prodotti non alimentari

3. Come leggere le etichette?

  • Leggi la lista degli ingredienti per intero. Gli additivi sono obbligatoriamente indicati con nome o codice (es. “acido citrico (E330)”).

  • L’ordine indica la quantità: più un ingrediente è vicino all’inizio, maggiore è la sua presenza.

  • Attenzione alle sigle ripetute: più additivi = più lavorato è il prodotto.

  • Preferisci etichette semplici: meno ingredienti e meno codici, meglio è.

4. Additivi e salute: rischi e benefici

Possono essere utili:

  • Prevenzione del botulismo (E250)

  • Migliore conservazione senza refrigerazione

  • Evitare muffe o batteri pericolosi

Possono essere rischiosi:

  • Alcuni possono formare composti tossici (es. nitrosammine da E250)

  • Possono mascherare scarsa qualità (coloranti o aromi artificiali)

  • Alcuni hanno effetti sospetti a lungo termine o in soggetti sensibili

5. Si possono evitare?

Dipende. Gli additivi non sono sempre necessari, ma spesso sono una scorciatoia industriale per ridurre costi o semplificare la produzione.

Alcuni modi per evitarli:

  • Scegli prodotti freschi o a basso grado di trasformazione

  • Cerca la dicitura “senza conservanti” o “senza additivi

  • Preferisci produttori artigianali o biologici certificati

  • Quando possibile, prepara in casa (es. sughi, pane, dolci, yogurt)

6. Curiosità: usi alternativi

Molti additivi hanno usi extra-alimentari:

  • E330 – acido citrico è oggi venduto anche come detergente ecologico per la casa, utile contro il calcare, per pulire rubinetti, vetri, lavatrici e come ammorbidente naturale.

  • E300 – acido ascorbico (vitamina C) è usato nei cosmetici antiossidanti.

  • E471 – emulsionanti si trovano anche in cosmetici e prodotti industriali.

7. Consigli finali per un consumo consapevole

  • Non farti spaventare dalla sigla “E”: informati sul singolo additivo.

  • Valuta il contesto: un additivo in un prodotto artigianale può avere una funzione utile; lo stesso in un cibo ultra-processato può nascondere scarsa qualità.

  • Modera il consumo di cibi industriali, specialmente carni lavorate, merendine, snack, bevande zuccherate.

  • Consulta fonti affidabili come il sito EFSA, l’ISS, o app che aiutano a leggere le etichette (Yuka, E-Number Scanner, ecc.).

8. Additivi di origine animale: elenco e spiegazione

Alcuni additivi alimentari derivano direttamente o indirettamente da animali, o da sostanze di origine animale (come ossa, pelle, ghiandole, fluidi biologici). Questi possono essere difficili da individuare se si leggono solo i codici “E”, perché l’etichetta non specifica sempre l’origine.

Ecco un elenco con spiegazione semplificata:

E120 – Cocciniglia (acido carminico, carminio)

  • Origine: insetti schiacciati (Dactylopius coccus)

  • Uso: colorante rosso naturale in yogurt, dolci, caramelle

  • Non adatto a: vegetariani, vegani

E441 – Gelatina

  • Origine: bollitura di ossa, pelli e cartilagini di maiale o bovino

  • Uso: addensante in dolci, caramelle gommose, capsule

  • Non adatto a: vegetariani, vegani, persone con dieta kosher/halal

E542 – Fosfato di ossa

  • Origine: ossa animali tritate

  • Uso: additivo in alcuni integratori e alimenti in polvere

  • Non adatto a: vegetariani, vegani

E901 – Cera d’api

  • Origine: secrezione delle api

  • Uso: agente lucidante in caramelle, frutta, confetti

  • Non adatto a: vegani (ammesso dai vegetariani)

E904 – Gommalacca

  • Origine: secrezione di insetti (Laccifer lacca)

  • Uso: rivestimento lucido per confetti, caramelle, frutta

  • Non adatto a: vegani, spesso accettato da vegetariani

E913 – Lanolina

  • Origine: grasso estratto dalla lana delle pecore

  • Uso: presente in alcuni integratori e rivestimenti

  • Non adatto a: vegani (generalmente accettata dai vegetariani)

E966 – Lattitolo

  • Origine: spesso derivato dal lattosio (zucchero del latte)

  • Uso: dolcificante in prodotti “senza zucchero”

  • Non adatto a: vegani, intolleranti al lattosio (verificare fonte)

Altri additivi potenzialmente di origine animale (dipende dalla fonte)

Alcuni possono essere di origine animale o vegetale, ma l’etichetta non lo specifica:

Codice Nome Note
E322 Lecitina spesso da soia (vegetale), ma può derivare da uova
E325–E327 Lattati a volte derivati dal latte
E470–E479 Sali di acidi grassi possono derivare da grassi animali
E570 Acidi grassi origine animale o vegetale
E631, E635 Esaltatori di sapidità spesso da pesce o carne (oppure da fermentazione batterica)

Per questi additivi, solo il produttore può fornire certezza sull’origine.

Cosa fare per evitarli

  • Cercare etichette certificate “vegan” o “vegetarian”

  • Preferire prodotti biologici o artigianali che dichiarano l’origine degli ingredienti

  • Contattare le aziende in caso di dubbio, soprattutto per additivi ambigui

  • Usare app o database affidabili per scansionare il codice E (es. Is It Vegan, Food Ingredients Scanner)

Crediti: provetta, provette colorate, mani e provette
Guida agli additivi alimentari per consumatori consapevoli

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