Le bacche di Goji sono considerate sin da tempi antichissimi in Oriente come i “frutti della lunga e buona vita”. Fra storia e leggenda, se ne hanno tracce già cinquemila anni fa, riferibili alla tradizione che vede nell’imperatore cinese Shen Nung uno dei mitici padri dell’agricoltura come arte della coltivazione e della scienza erboristica al servizio della medicina. Sin da allora non solo le bacche, ma anche le foglie, le radici e la corteccia dell’arbusto erano ritenute preziosa fonte di benessere fisico, protezione da varie patologie degenerative e presidio di giovinezza.
Dall’Oriente
Giungono in Occidente intorno alla metà degli anni settanta (il nome glielo assegnano i ricercatori di un istituto tibetano che si occupa di botanica), dapprima come semplice curiosità esotica per un consumo di nicchia, per diventare progressivamente, in virtù di un forte battage commerciale e pubblicitario, una vera e propria moda consumistica, anche perché molti dati scientifici, farmacologici e caratteristiche organolettiche ne confermano le mitiche (ma spesso eccessivamente mitizzate) proprietà.
E’ comunque ormai accertata la loro capacità di fortificare il sistema immunitario, lenire i disturbi dell’apparato respiratorio, combattere l’invecchiamento dei neuroni. Contengono buona quantità di sostanze anti-ossidanti, importanti contro le patologie degenerative e cardio-vascolari. Inoltre carotenoidi, vitamine, calcio e ferro, acidi grassi essenziali.
Principi attivi delle bacche di Goji
Fra le principali sostanze contenute nelle bacche di Goji vanno citate:
La presenza di betaina e luteina rende sconsigliabile l’assunzione di queste bacche nella gravidanza.
Le foglie della pianta sono ricche di flavonoidi, in particolare di rutina, ma i frutti contengono queste sostanze solo in misura molto ridotta.
Le proprietà
100 grammi di prodotto contengono:
- Grassi totali 5,7 g
- Grassi saturi 1,1 g
- Proteine 10,6 g
- Carboidrati 21 g
- Zuccheri 17,3 g
- Sodio 24 mg
- Calcio 112,5 mg
- Ferro 8,4 mg
- Fibre crude 7,70 g
- Vitamina C 306 mg
- Carotene 7,38 mg
- Amminoacidi 8,48 mg
- Vitamina B1 0,15 mg
- Polisaccaridi 46,5 mg
La pianta
Il loro nome scientifico è Lycium barbarum, la famiglia è quella delle Solanacee, la stessa di molti ortaggi importanti per l’alimentazione umana come patate, melanzane, pomodori, peperoni. E’ un arbusto perenne di dimensioni importanti, che può superare anche i 2 metri di sviluppo in altezza. Le sue origini sono asiatiche: la regione dell’Himalaya, situata fra il Tibet, il nord della Cina e la Mongolia. Ha foglie di colore verde intenso con toni di grigio, i fiori sono viola pallido, i frutti dolci e polposi di un bell’arancione-rosso. I semi, piccoli e molto numerosi, hanno sapore indistinto ma con un netto retrogusto amarognolo.
Come consumarle
Il goji è reperibile in commercio come ingrediente di svariate preparazioni alimentari, ma anche e soprattutto nella forma di bacche essiccate, che si consumano direttamente ma anche in mescolanza con insalate, yogurt, macedonie di frutta o cereali; oppure idratate e ammorbidite in acqua calda per ottenerne un tè. Dal frutto si ottiene un succo; al frullato si possono combinare i sapori di frutti rossi come mirtilli, more o lamponi. In tale forma è un buon integratore per combattere la stanchezza fisica e i cali di umore.