Quello dei rifiuti urbani sta diventando un problema cruciale per molte, se non per tutte le amministrazioni locali. Più in generale sono i servizi pubblici (il cosiddetto welfare) a mostrare segni di difficoltà nella gestione economica e nelle scelte di allocazione delle sempre più scarse risorse locali (anche i Comuni più virtuosi, con bilanci in attivo, non possono investire perché vige il patto di solidarietà). La tassa rifiuti lievita ovunque sempre più, ma ciò non migliora l’efficienza della raccolta, anzi si chiede ai cittadini di collaborarvi sempre più attivamente senza offrire sconti o incentivi, senza avviare politiche capillari di educazione civica contro sprechi, inefficienze, trascuratezze, indifferenza. Non solo non si crede nella sensibilizzazione contro il consumismo, ma lo si accetta come fatalità: dunque ognuno sia responsabile dei propri rifiuti e del loro conferimento, alla faccia del bene comune e del senso di collettività.
A Spotorno cambiano i rifiuti
Esempio pratico il Comune di Spotorno (Sv), che ha avviato una rivoluzione nella raccolta rifiuti, scegliendo di sostituire i vecchi cassonetti con altri di nuova generazione dotati di serratura. Occorre dunque registrarsi presso il servizio comunale che gestisce questo nuovo meccanismo, dimostrare di essere pagatori virtuosi della Tari, e avere in cambio un set di sacchetti e la famigerata chiave per aprire i contenitori destinati alla differenziazione dei propri rifiuti. Sono stati pubblicati orari e scadenze.
Disavventure e dolori nel comune savonese
Dunque ci presentiamo alle 11,30 di sabato 8 giugno nell’ufficio preposto e scopriamo che non potremo fare il nostro dovere: già a un’ora e mezza dall’orario di chiusura (le 13) non distribuiscono più il classico numeretto. Protestiamo, e con noi molte persone anch’esse venute da lontano: facciamo notare che tutti i servizi pubblici che funzionano accolgono i cittadini fino all’ora di chiusura per poi smaltire la coda residua. Veniamo quasi irrisi, e comunque respinti. Andiamo in Comune per far notare la situazione e protestare anche lì, senza ottenere nulla.
Niente sconti sulle tasse
Dobbiamo pagare una Tari esosa, ci si chiede di essere collaborativi, ancora una volta senza offrire nulla in cambio.
Si mette in piedi questo baraccone, con il sistema delle chiavi personalizzate che in molti altri luoghi si è dimostrato inefficace ed è stato in alcuni casi anche sabotato, senza offrire un incentivo qualunque magari sotto forma di sconto o di riduzione della tassa.
Non basta una chiave…
È così che si cerca di sensibilizzare i cittadini? Possibile che non si sia capaci di spiegare l’utilità e la ricaduta positiva per tutti di un cambiamento del modo di trattare i nostri rifiuti? Questo sarebbe l’unico vero salto di qualità. Invece si continua a fare appello a un sempre più malinteso e fantomatico senso civico, a una pubblica virtù sotto la quale continuano a nascondersi i vizi privati.
Si spera forse così di ovviare all’inciviltà di chi continuerà a buttare i propri rifiuti senza rispettare alcuna regola di differenziazione? Perché non attivare politiche intese a limitare o abbattere specialmente l’uso della plastica in contenitori e confezioni? Resta non affrontato il problema del bene comune e del suo rispetto.
La triste realtà
Oltretutto Spotorno è uno di quei luoghi di villeggiatura che d’estate vedono aumentare enormemente la massa rifiuti: i turisti giornalieri, chi viene al mare solo nei week end che ne farà dei rifiuti? Dove finiranno?
I social sono pieni di esempi lampanti di come malauguratamente, ma c’era da aspettarselo, viene accolta da molti questa novità: con totale indifferenza.
Dillo a Greanpeace
A proposito di mare, rifiuti, plastica, è da segnalare una importante iniziativa di Greenpeace, chiamata Plastic Radar!: sarà possibile segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie dei mari italiani.
È possibile partecipare inviando le segnalazioni su Whatsapp, al numero +39 342 3711267.