Il progetto Buta Stupa nasce con l’obiettivo di ridurre lo spreco di vino nei ristoranti, permettendo ai clienti di portare a casa la bottiglia non finita. L’idea, semplice ma rivoluzionaria, è stata concepita da Sergio Miravalle, giornalista e direttore della rivista Astigiani. In dialetto piemontese, “Buta Stupa” significa “bottiglia tappata”, un nome perfetto per un’iniziativa che promuove il consumo responsabile e la sostenibilità.
Portarsi a casa la bottiglia dal ristorante
Miravalle ha lanciato il progetto più di vent’anni fa, ispirato dall’uso diffuso della “doggy bag” negli Stati Uniti. L’idea è stata subito accolta con entusiasmo e sviluppata da Sabrina Mossetto, che ha curato la grafica e i sacchetti portabottiglie. Oggi, Buta Stupa è un servizio conosciuto e apprezzato da molti amanti del vino, anche se non ancora adottato da tutti i ristoratori, ovviamente i ristoratori possono usare i sacchetti che preferiscono.
Buta Stupa invita i ristoranti a incentivare l’uso della wine bag, fornendo ai clienti un modo elegante e pratico per portare a casa la bottiglia di vino non terminata. Questo non solo aiuta a ridurre gli sprechi, ma risponde anche alle esigenze di chi, per motivi di sicurezza stradale, preferisce non eccedere nel consumo di alcol durante il pasto, soprattutto ora che è cambiato il codice della strada.
Le recenti modifiche al codice della strada, entrate in vigore il 14 dicembre 2024, hanno infatti introdotto norme più severe per chi guida in stato di ebbrezza, con sanzioni più pesanti e l’obbligo di installare dispositivi alcolock per i recidivi
[leggi articoli: Confcommercio, Repubblica, Il Giornale].
Buta Stupa e il Bagna Cauda Day
Un esempio concreto di come Buta Stupa stia cercando di coinvolgere i ristoranti è l’iniziativa legata al “Bagna Cauda Day della Merla“. Questo evento, organizzato dall’Associazione Astigiani, si svolge ogni anno nei giorni più freddi dell’inverno e vede la partecipazione di numerosi ristoranti della provincia di Asti. Durante il Bagna Cauda Day, i ristoranti aderenti sono invitati a proporre la formula Buta Stupa, permettendo ai clienti di portare a casa la bottiglia di vino non finita.
L’iniziativa ha riscosso un grande successo, con molti ristoratori che hanno accolto con favore l’idea di promuovere un consumo responsabile e sostenibile del vino. La rivista Astigiani ha dedicato un articolo a questo progetto, sottolineando l’importanza di diffondere buone pratiche che possano contribuire a un futuro più sostenibile.