È davvero vasta la scelta di vini che gustati prima del pasto hanno la capacità di stimolare gradevolmente l’appetito. Li si raccomanda e preferisce al posto dei sempre apprezzati cocktails (leggete qualche ricetta per preparare i cocktail) e superalcolici, i quali hanno spesso il difetto di attenuare la sensibilità delle papille gustative impedendo così di gustare pienamente i piatti e i vini che seguiranno; gioca inoltre a loro sfavore l’alta gradazione alcolica, che li rende piuttosto “difficili” quando si è a digiuno.
Champagne e vini frizzanti
Servito come aperitivo, più leggero e tollerabile di un superalcolico, il vino offre dunque un’ampia scelta, in accordo al gusto dei commensali e al menù che li attende. Lo champagne è senza dubbio il migliore e ancora largamente il preferito dei vini aperitivi: una o due coppe a persona la quantità ideale. La principale alternativa è lo spumante, uno dei numerosi che si producono in Italia. Fra quelli stranieri sono eccellenti i francesi della regione della Loira e dell’Alsazia. Da non dimenticare i vini spagnoli come il Codorniu o il Segura. E anche in Germania si producono ottimi bianchi frizzanti.
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I vini bianchi
Chi vuol cambiare gusto e abbandona champagne e spumanti optando per un buon bianco, ha solo l’imbarazzo della scelta, tenendo presente che quelli molto secchi, e quindi piuttosto acidi, sono più adatti al corso del pasto. Ottimi a far da aperitivo sono i vini dell’Alto Adige e del Friuli, fruttati e profumati: il Riesling il Sylvaner, il Pinot; oppure un Tocai friulano o un Vermentino sardo; da provare anche il Frascati, il Soave, il Gavi, il Lugana. Non solo: eccellenti suggerimenti francesi il Muscadet, il Sancerre, e alcuni bordeaux. Da Spagna e Portogallo i bianchi, un poco più secchi, come il Vinho verde o lo Sherry. Infine i tedeschi Kabinett e Spatlese, leggeri e molto freschi, indicati specialmente in estate.
I rossi
Bere un rosso all’ora dell’aperitivo è inusuale: più forte, tannico, risulta impegnativo e dunque meno attraente. Conviene affidarsi a vini giovani, fruttati e leggeri: il Beaujolais, il Cabernet veneto o le Schiave trentine o altoatesine, badando comunque che il menù non preveda in seguito un bianco secco.
Da non dimenticare le tante varietà, tutte di gran pregio, di Malvasia, dolce e profumata con toni di frutta.
Se si vuol mescolare
Volendo “correggere” il vino per proporre aperitivi più strani ma altrettanto piacevoli, si può aggiungere allo spumante del succo di arancia, o di mandarino, di pesca o di fragola.
In Francia questa consuetudine è diventata un classico: è il kir, si prepara aggiungendo a un bianco frizzante una goccia appena di crème de cassis. Il cassis è un liquore che si ottiene mescolando una infusione di ribes nero in alcol con acqua e zucchero. Due le variazioni più in voga: se al posto del vino bianco si usa un Beaujolais, si avrà il kir cardinal; aggiungendo allo spumante o allo champagne un poco di crème de cassis e qualche goccia di acquavite di lampone otterremo il kir royal.
Si prestano a prove di mescola la Manzanilla e i gli altri vini andalusi di Jerez, da servire ben freddi per combattere la calura. E infine il Porto bianco, perfetto rispettando le dosi prescritte: un terzo di Porto, due terzi di acqua tonica, una fettina di limone e qualche cubetto di ghiaccio.
Crediti: Aperitivo, Champagne, Cin cin Immagine di copertina: Bicchiere di vino rosso, Aperitivi